tag:blogger.com,1999:blog-27514453766085936742024-03-21T21:03:16.818+01:00MD ToscanaMagistratura Democratica - Sezione ToscanaMD Toscanahttp://www.blogger.com/profile/03942695604405816017noreply@blogger.comBlogger36125tag:blogger.com,1999:blog-2751445376608593674.post-70684485957442681632015-01-15T13:16:00.000+01:002015-01-15T14:31:53.720+01:00GIORNATA DELLA MEMORIA 2015<span style="font-family: Arial;"><strong>EROI SOTTO LA TOGA: AVVOCATURA E MAGISTRATURA NELLA
RESISTENZA E CONTRO LE LEGGI RAZZIALI</strong></span><br />
<span style="font-family: Arial;"><span style="font-family: Times New Roman;">
</span>Firenze, 23 Gennaio 2015, Ore 15-18,30 - Auditorium “C.
Ridolfi” - Banca CR Firenze, Via Carlo Magno, 7</span><br />
<span style="font-family: Arial;"><a href="https://drive.google.com/file/d/0B6vMn3600Zn3SmFjeVZabFhYcUU/view?usp=sharing" target="_blank">Leggi locandina</a></span>MD Toscanahttp://www.blogger.com/profile/03942695604405816017noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2751445376608593674.post-10362178038442679102013-02-08T19:13:00.000+01:002013-02-08T19:13:06.217+01:00CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE -TRA ESIGENZE REALI, EXTREMA RATIO, E FORMULE DI STILE: CASI CONCRETI PER UN CONFRONTO
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><u><span style="font-family: "Goudy Old Style","serif";">Incontro
seminariale</span></u></i><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Goudy Old Style","serif";"><o:p> </o:p></span></b></div>
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Goudy Old Style","serif"; font-variant: small-caps;">Giovedì 14 febbraio 2013 –
ore 15,00 / 18,00 </span></b><br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 6pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Goudy Old Style","serif"; font-variant: small-caps;">Nuovo Palazzo di Giustizia
di Firenze - aula 28 <o:p></o:p></span></b></div>
<a href="https://docs.google.com/file/d/0B6vMn3600Zn3NDJsVmhXX3UxYTQ/edit?usp=sharing" target="_blank">Leggi locandina</a>MD Toscanahttp://www.blogger.com/profile/03942695604405816017noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2751445376608593674.post-88520355630320316592012-06-14T10:04:00.000+02:002012-06-14T10:04:50.515+02:00MD Toscana sulla questione Best Practices e sulle dichiarazioni alla stampa rese dal Presidente del Tribunale di Firenze<div style="text-align: justify;">
Magistratura Democratica Toscana non condivide le dichiarazioni del Presidente del Tribunale di Firenze Enrico Ognibene, <a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2012/06/09/ognibene.html" target="_blank">per come riportate dagli organi di stampa locale</a>, in ordine al progetto “Best practices” e le conseguenti precisazioni del Presidente sul processo c.d. “Castello”.<br />La questione, comprensibilmente e con il dovuto risalto portata all’attenzione dell’opinione pubblica, avrebbe meritato assai più oculata considerazione, sia delle cause che ne sono all’origine che del contesto venutosi a determinare.<br />Invece, dalla complessiva gestione della vicenda, rivelatasi inadeguata, sono oggettivamente derivati effetti pregiudizievoli.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<a name='more'></a><br />
<div style="text-align: justify;">
In primo luogo la messa in pericolo dell’immagine della magistratura fiorentina che si ritrova oggetto di inevitabile attenzione mediatica nell’imminenza della conclusione di un importante processo, fermo restando che non si dubita della assoluta correttezza del lavoro svolto dai giudici del I° collegio della seconda sezione penale .<br />In secondo luogo, preoccupa la concreta possibilità che venga compromesso il progetto “Best practices”, di grandi potenzialità e per la cui realizzazione sono disponibili congrue risorse che occorre evitare di disperdere.<br />Il problema, relativo alla sopravvenuta assegnazione tabellare del processo “Castello” al collegio presieduto dallo stesso magistrato già delegato quale responsabile del progetto Best Practices, avrebbe dovuto e dovrebbe essere affrontato e risolto con la sostituzione del delegato al progetto.<br />Non rileva il momento dell’effettiva conoscenza del doppio ruolo .<br />La perdurante mancata adozione degli opportuni provvedimenti costituisce motivo di critica severa all’operato del Capo dell’Ufficio.<br />Occorreva valutare la delicatezza di una situazione foriera di difficoltà per l’ufficio giudiziario nel suo complesso.<br /> La delega conferita da parte del Presidente del Tribunale di Firenze, per la conduzione del Progetto Best Practices è stata contrastata, purtroppo solo da una minoranza in Consiglio Superiore della Magistratura, sicché oggi registriamo l’elevato rischio di fallimento del progetto.<br />Anche nella vicenda “Best practices”, si sono riprodotte carenze ed errori che troppo spesso hanno caratterizzato l’azione della Dirigenza del tribunale fiorentino, in particolare:<br />- Il malgoverno delle relazioni tra i soggetti del mondo giudiziario fiorentino (giudici, funzionari e avvocati ).<br />- L’esclusione dal progetto dei magistrati più impegnati nella innovazione e la mancata valorizzazione della specifica attitudine di colleghi con incarichi formali in materia.<br />- La gestione non partecipata di tutte le decisioni importanti (scelta dei settori di intervento, responsabili dei gruppi di lavoro).<br />- L’indisponibilità di fatto di tutti gli atti del procedimento e del progetto Best Practices a cominciare dai verbali del Comitato Guida che sono stati vanamente richiesti.<br /> Per tali motivi si rende a nostro avviso necessario oggi chiedere alla Regione Toscana: a) di sospendere l’attività del progetto fiorentino, b) di non pagare il corrispettivo d’appalto anche per la parte del lavoro che dovesse esser già stata rendicontata, (evidentemente solo per ciò che attiene al lavoro svolto presso il Tribunale di Firenze), c) ottenere una proroga per ricostruire il progetto dalle fondamenta. <br />E’ indispensabile che il sistema di autogoverno della magistratura metta in atto gli anticorpi necessari ad evitare il ripetersi di situazioni analoghe .<br />Torneremo ad investire della vicenda il Consiglio Giudiziario del distretto di Corte d’Appello di Firenze ed il Consiglio Superiore della Magistratura.<br /> Luca Minniti<br />Segretario di Magistratura Democratica Toscana.</div>MD Toscanahttp://www.blogger.com/profile/03942695604405816017noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2751445376608593674.post-34110396037739235862012-05-24T20:01:00.000+02:002012-05-24T20:01:21.481+02:00MAGISTRATO DI SORVEGLIANZA FIRENZE - Ord. 23 aprile 2012<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;">Questione di legittimità costituzionale
dell’art. 18, comma 2, della L. 26/7/1975, n. 354</span><span style="font-family: Arial; font-size: x-small;"> </span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;">(Ordinamento
penitenziario), nella parte in cui prevede che il controllo a vista dei
colloqui impedisce la effettuazione, nel quadro del pieno riconoscimento di
rapporti affettivi con i familiari, di rapporti intimi con il <em>partner</em> (legato
con rapporto coniugale o con stabile rapporto di convivenza, sul quale si è
innestata o meno una situazione familiare).</span></span><br />
<br />
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;"><a href="https://docs.google.com/open?id=0B6vMn3600Zn3QUNrZGlfUEFpNU0" target="_blank">Leggi il provvedimento<o:p></o:p></a></span></span><br />MD Toscanahttp://www.blogger.com/profile/03942695604405816017noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2751445376608593674.post-72915606014256753312012-02-01T17:59:00.001+01:002012-02-01T18:00:01.322+01:00Relazione del Procuratore Generale di Firenze Beniamino Deiddaall'inaugurazione dell'anno giudiiziario 2012 presso il Distretto di Corte di Appello di Firenze<br />
<a href="https://docs.google.com/open?id=0B6vMn3600Zn3MzFkYzc1MDQtN2Q1ZC00NTNlLTg3Y2EtOWEzZDQwZjIwMTY0" target="_blank">Leggi la relazione</a>MD Toscanahttp://www.blogger.com/profile/03942695604405816017noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2751445376608593674.post-35388137355348820502012-02-01T17:30:00.000+01:002012-02-01T18:01:12.807+01:00SUL "TRIBUNALE DELLE IMPRESE"/IICommento tecnico di Elena Riva Crugnola (in corso di pubblicazione su "Guida al Diritto").<br />
<a href="https://docs.google.com/open?id=0B6vMn3600Zn3ODg4OTQ1MzctYTQwNy00NjNjLTgzNzgtNTgwMzJjMzBjYjM2" target="_blank">Leggi il commento</a>MD Toscanahttp://www.blogger.com/profile/03942695604405816017noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2751445376608593674.post-12653637543932035042012-01-31T22:48:00.003+01:002012-02-01T17:30:38.352+01:00SUL “TRIBUNALE DELLE IMPRESE”/I<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: 13pt;">Si è letto sulla stampa che, con il decreto legge sulle “liberalizzazioni”,
il Governo avrebbe istituito il Tribunale delle Imprese, con
l’obbiettivo di rendere più rapido ed efficiente il contenzioso che
coinvolge le imprese e di restituire fiato all’economia e fiducia agli
investitori stranieri.</span></span></div>
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: 13pt;"></span></span><br />
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: 13pt;"><a name='more'></a></span><span style="font-size: 13pt;">L’articolo
2 del decreto s’intitola “il Tribunale delle Imprese”, ma il suo
contenuto tradisce il titolo della norma e, riteniamo, i giusti obbiettivi del Governo.</span>
<br />
<span style="font-size: x-small;">
<span style="font-size: 13pt;">Non
vi sarà un Tribunale delle Imprese, e cioè un giudice specializzato con
competenza territoriale ampia e dotato di risorse, anche informatiche,
adeguate che si occuperà dei conflitti dell’impresa e dei conflitti tra imprese.</span>
<span style="font-size: 13pt;">Vi sarà, invece, con un colpo di penna, il trasferimento di migliaia di fascicoli riguardanti specifiche e selezionate materie, certamente complesse, dalla maggior parte dei tribunali italiani a 12 grandi uffici giudiziari, ai quali sono attribuite dal luglio 2003 le controversie in materia di proprietà industriale ed intellettuale.</span><br />
<span style="font-size: 13pt;">Il decreto legge non considera se
si tratti di tribunali sofferenti; non crea nuove sezioni specializzate
con competenze esclusive; non attribuisce nuove risorse umane e
materiali ai “tribunali delle imprese”; non
prevede la possibilità che tali “tribunali delle imprese” si avvalgano
di competenze e professionalità maturate nel settore societario da
giudici dei tribunali ordinari; non prevede la verifica di una pregressa
formazione per il giudice dell’impresa; prevede invece la
quadruplicazione del contributo unificato che, vale, secondo la
relazione che accompagna il provvedimento legislativo, 7,7 milioni di
euro l’anno, destinati all’Erario.</span><br />
<span style="font-size: 13pt;">Siamo contrari a questo modo di legiferare.</span><br />
<span style="font-size: 13pt;">Critichiamo innanzitutto che si modifichino le norme di diritto processuale civile per decreto legge.</span><br />
<span style="font-size: 13pt;">Contestiamo poi interventi improvvisati sull’organizzazione giudiziaria.</span><br />
<span style="font-size: 13pt;">Chiediamo invece, da
anni, un approccio moderno all’organizzazione della giustizia, che sia
basato sullo studio e sulla conoscenza dei dati statistici e
dei flussi di affari, sull’investimento e sulla distribuzione di
risorse adeguate all’obbiettivo di un processo di durata ragionevole per
tutti i cittadini.</span><br />
<span style="font-size: 13pt;">Un’organizzazione giudiziaria moderna considera la specializzazione dei giudici come uno strumento di efficienza</span><span style="font-size: 13pt;">
e di qualità della risposta giudiziaria e non esclude la concentrazione
della materia dell’impresa in tribunali con ampia competenza
distrettuale; ma presuppone che tali tribunali siano concepiti con
previsione di risorse materiali ed informatiche e con competenze
tecniche adeguate a gestire il flusso degli affari. </span><br />
<span style="font-size: 13pt;">Il
decreto legge non raggiunge nessuno degli obbiettivi che si propone ed
avrà l’unico effetto di appesantire i dodici tribunali distrettuali.</span><br />
<span style="font-size: 13pt;">Determinerà
problemi di competenza per materia, perché esso ritaglia
artificiosamente, nell’ambito del settore societario, alcune
sottomaterie per lo più, ma non esclusivamente, riconducibili alle
società per azioni ed individua nella nozione di controllo societario
(che presuppone un complesso accertamento in fatto ) l’estensione della
competenza accentrata per le controversie riguardanti altri modelli
societari.</span><br />
<span style="font-size: 13pt;">Avrà l’effetto paradossale di ritardare la risposta giudiziaria di quei tribunali su cui sarà riversato il nuovo contenzioso. </span><br />
<span style="font-size: 13pt;">Avrà l’effetto
di distinguere il “fare impresa” di fronte alla giustizia, a seconda
che ad operare siano società per azioni ovvero altre società,
sottovalutando che anche piccole e medie imprese, su cui si basa larga
parte dell’economia italiana, necessitano di accesso ad una giustizia
rapida e di qualità.</span><br />
<span style="font-size: 13pt;">Darà
attenzione più ai conflitti societari interni, che all’efficienza della
risposta giudiziaria in materia di contratti d'impresa e di insolvenza
civile commerciale, cui il decreto legge non guarda, sebbene
condizionino molto di più la vita economica delle imprese.</span><br />
<span style="font-size: 13pt;">Riteniamo
che possa rivelarsi una riforma non a saldo zero, ma a saldo negativo
per le imprese e per le persone che attendono risposta alla domanda di
giustizia.</span><br />
<span style="font-size: 13pt;">Assai
maggiori benefici per il mercato si potrebbero determinare con mirati
investimenti sulla telematica giudiziaria, come dimostrano i dati
economici sugli effetti dell’introduzione della
informatizzazione delle procedure esecutive e concorsuali e del decreto
ingiuntivo telematico, attualmente attivato solo in un numero
limitatissimo di uffici.</span><br />
<span style="font-size: 13pt;">Ci rendiamo conto che si tratta di un segnale inviato agli investitori stranieri, per indurli ad insediarsi in Italia. Crediamo che la realizzazione di questo obbiettivo giustifichi una maggior cura dello strumento attuativo.</span><br />
<div dir="ltr">
<em><span style="font-size: small;">Luca Perilli, Giudice del Tribunale di Rovereto</span></em></div>
</span></span><span style="font-size: small;">
<em>
Elena Riva Crugnola, Presidente di Sezione del Tribunale di Milano</em><br />
<em>
Pasquale D'Ascola, Consigliere della Corte di Cassazione</em><br />
<em>
Luca Minniti, Giudice del Tribunale di Firenze</em></span>MD Toscanahttp://www.blogger.com/profile/03942695604405816017noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2751445376608593674.post-15046760731767415162012-01-30T10:45:00.000+01:002012-01-30T10:46:20.654+01:00Incontro seminariale sul Pubblico Ministero Firenze - 13-14 novembre 2009<a href="http://mdtoscana.blogspot.com/2009/10/incontro-seminariale-sul-pubblico.html" target="_blank">Pubblicati gli interventi</a>MD Toscanahttp://www.blogger.com/profile/03942695604405816017noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2751445376608593674.post-15047470598086938912011-12-20T23:30:00.000+01:002012-01-20T18:43:49.715+01:00LA FORMAZIONE INIZIALE DEI MAGISTRATI Verso la Scuola per la magistraturaFIRENZE SCANDICCI 16-17 DICEMBRE 2011<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjw-_WGZX0k6USpTwwcpcIX7otN-kgiF5VR56sCYHdsz0kz27VV7PGmybWaM_8JMad_mIs7ZF8QOkbQzoQEuHUWJF-VfGHY1F-mMHPv8ZsfcaCFWrLNjDNB0tdZwkQKreCV_C81p3SIW9Rr/s1600/ATT00079.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjw-_WGZX0k6USpTwwcpcIX7otN-kgiF5VR56sCYHdsz0kz27VV7PGmybWaM_8JMad_mIs7ZF8QOkbQzoQEuHUWJF-VfGHY1F-mMHPv8ZsfcaCFWrLNjDNB0tdZwkQKreCV_C81p3SIW9Rr/s200/ATT00079.jpg" width="141" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjInrYe7RLWshGixR5mqHxOkvTjjq1JFsN8h-IV2rWjTdlujaS3H5UOQPEtiQM_BNB5x-_zhyphenhyphenwfPtel1pElvYPGZwEI7uHY7Z8UUEatrqGl8nLMbDzt6iQL-QDnFDnHEaVrHzD2Y_kZpHD2/s1600/daecaibe.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjInrYe7RLWshGixR5mqHxOkvTjjq1JFsN8h-IV2rWjTdlujaS3H5UOQPEtiQM_BNB5x-_zhyphenhyphenwfPtel1pElvYPGZwEI7uHY7Z8UUEatrqGl8nLMbDzt6iQL-QDnFDnHEaVrHzD2Y_kZpHD2/s200/daecaibe.jpg" width="141" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
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<br />
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
<strong>INTERVENTI:</strong></div>
<table border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" style="width: 300px;">
<tbody>
<tr>
<td><a href="https://docs.google.com/open?id=0B6vMn3600Zn3Y2ZhNDRhZWQtMDUwYi00OTEyLTlhMDQtYWQ3YjMxNTNiMGQ0" target="_blank">Ernesto Aghina</a></td>
<td><a href="https://docs.google.com/open?id=0B6vMn3600Zn3Mjc3NzI0OTYtMDZjNS00MzVmLTllNTctOWNhOGQ4NjkzZDRj" target="_blank">Ercole Aprile</a></td>
</tr>
<tr>
<td><a href="https://docs.google.com/viewer?a=v&pid=explorer&chrome=true&srcid=0B6vMn3600Zn3MWYwZDcyNGQtNzYwNS00YzAxLTliNzYtYjhlYmEzMWYyY2Jk&hl=en_US" target="_blank">Raffaella Brogi</a></td>
<td><span lang=""><a href="https://docs.google.com/open?id=0B6vMn3600Zn3MDFlZDk0MGUtNDJmMC00MWIzLWFlM2EtZTEwMjViMjZjYzdi" target="_blank">Jean-David Cavaillé</a></span></td>
</tr>
<tr>
<td><a href="https://docs.google.com/open?id=0B6vMn3600Zn3NzlhMmMyMTAtMDRmZC00NDkxLTk1ZTMtZjc4ZTAxZjc1Mjg4" target="_blank">Beniamino Deidda</a></td>
<td><a href="https://docs.google.com/open?id=0B6vMn3600Zn3MmVjZDM5NDctMjc1Mi00OGU1LWI1NTYtMWU0NDE1ZTY0NWJh" target="_blank">Giovanna Ichino</a></td>
</tr>
<tr>
<td><a href="https://docs.google.com/open?id=0B6vMn3600Zn3OTRiZDk5NzUtYTgxMS00YTE5LTg5ZDItZDk0NjQ5MmQxZDc1" target="_blank">Antonella Magaraggia</a></td>
<td><a href="https://docs.google.com/open?id=0B6vMn3600Zn3MGQwZjQ5NjctMmRiZC00YjQ4LTk1NGItZWYwNzVkY2UwOTVl" target="_blank">Luigi Marini</a></td>
</tr>
<tr><td><a href="https://docs.google.com/open?id=0B6vMn3600Zn3MGVkNDAzMTQtOTFjMS00OTdlLTk4NzYtNDdhN2Q2YjMwNDNm" target="_blank">Luigi Mastroniani</a></td>
<td><a href="https://docs.google.com/open?id=0B6vMn3600Zn3YjIyMzY5OGEtYWJiYS00NTBkLTg2OTYtNDI2ZmU0ZTJlMDAw" target="_blank">Alessandro Trinci</a></td>
</tr>
</tbody></table>MD Toscanahttp://www.blogger.com/profile/03942695604405816017noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2751445376608593674.post-42128419519421349452011-12-02T23:36:00.000+01:002012-01-05T11:07:54.542+01:00CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA - Quarta Commissione<div align="LEFT">
Gruppo di lavoro per la individuazione degli standard medi di definizione dei procedimenti - <span style="font-size: x-large;"><span style="font-size: small;">Relazione 2010</span></span><br />
<a href="https://docs.google.com/open?id=0B6vMn3600Zn3NzBhMjIzZTktOWI4YS00MTEzLTgxNTMtMjNlZDQyYjJiNGY3" target="_blank">Leggi la relazione</a><br />
<a href="https://docs.google.com/open?id=0B6vMn3600Zn3MTljNTZmZGQtZGQzMy00NzY4LThjYzUtYzk4OWIwYjQwNWNh" target="_blank">Guida alla lettura della scheda di valutazione del settore civile</a></div>
<span style="font-size: x-large;"></span><span style="font-size: x-large;"></span>MD Toscanahttp://www.blogger.com/profile/03942695604405816017noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2751445376608593674.post-72726045699850677612011-07-12T12:59:00.001+02:002012-01-31T23:23:43.624+01:00Lettera aperta a tutti i parlamentari di Camera e SenatoMagistratura Democratica, Ristretti Orizzonti, Antigone e Coordinamento nazionale dei Garanti dei detenuti avvertono la necessità di fare appello alla coscienza di ogni parlamentare per affrontare i drammatici problemi che affliggono ogni giorno il c.d. pianeta carcere ed in particolare la condizione dei detenuti.<br />
<br />
<a name='more'></a><br />
Sono anni che le questioni attinenti l’ambito penitenziario non vengono inserite tra le priorità dell’agenda politica nazionale. Ciò accade in una democrazia avanzata che annovera tra i valori primari della sua Carta Costituzionale il principio secondo cui “le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”.<br />
<br />
<br />
1. E’ un appello che vuole essere anche una denuncia.<br />
<br />
Intendiamo denunciare come la dimensione della “quotidianità” del carcere sia ormai drammaticamente distante dalla prospettiva indicata nella Carta costituzionale.<br />
<br />
Ancora una volta i dati al riguardo sono estremamente eloquenti.<br />
<br />
Il carcere è un “pianeta” in cui, secondo la c.d. capienza regolamentare, potrebbero essere ospitate 45.551 persone e nel quale, il 31 maggio 2011, erano invece costrette a convivere 67.174 persone, con una elevatissima presenza di soggetti tossicodipendenti (pari nel 2010 al 24,42%).<br />
<br />
E’ un “pianeta” in cui le persone si suicidano molto più spesso che nel mondo dei liberi (a seconda delle stime: da sette a venti volte più spesso).<br />
<br />
E’ un “pianeta” in cui manca il personale necessario a realizzare percorsi di inclusione e reinserimento; manca il personale necessario per garantire il trattamento rieducativo in una cornice di sicurezza; manca il personale necessario ad assicurare il primario diritto alla salute.<br />
<br />
Le condizioni delle carceri in Italia sono talmente inaccettabili che la Corte Europea per i diritti Umani in occasione della sentenza 16 luglio 2009, nel noto caso Sulejmanovic vs Italia, le ha espressamente dichiarate illegali.<br />
Tutto accade nella pressoché totale disattenzione dei media e quindi dell’opinione pubblica, salvo ridestarsi nel periodo estivo, quando i palinsesti del circuito della comunicazione offrono un po’ più di spazio e quando, con maggiore urgenza, si percepisce la drammaticità dei problemi, magari in corrispondenza dell’eterna “emergenza sovraffollamento”.<br />
<br />
2. La situazione è urgentissima e bisogna intervenire subito.<br />
<br />
<br />
Basta coi proclami sterili e propagandistici. La dignità dei carcerati non può attendere l’ennesimo “piano carceri”, le promesse sempre reiterate e mai mantenute, la costruzione di nuovi edifici per la detenzione.<br />
<br />
<br />
L’imputato viene condannato alla detenzione non al degrado.<br />
<br />
<br />
Il diritto di vivere come “esseri umani” deve essere garantito ora anche negli istituti penitenziari.<br />
<br />
3. Sarebbero auspicabili riforme di sistema.<br />
<br />
<br />
Come da tempo segnalano le voci più autorevoli del settore, provenienti dall’Accademia e dalle libere professioni, un legislatore responsabile dovrebbe affrontare alcuni nodi cruciali: la depenalizzazione di molti reati ed il drastico intervento su alcune leggi che producono carcere in misura maggiore (si pensi, ad esempio, alle norme in materia di stupefacenti), il rafforzamento degli strumenti sanzionatori alternativi alla pena detentiva, il superamento di un approccio complessivo nella legislazione che appare ispirato ad una logica meramente securitaria.<br />
<br />
<br />
Occorrerebbe dare corpo ad un valore costituzionale di alta civiltà secondo cui la pena ha anche una funzione rieducativa.<br />
<br />
<br />
Tanto più che il tasso di ricaduta nel reato per coloro che hanno scontato pene in regimi alternativi alla detenzione in carcere è marcatamente inferiore rispetto a quanti hanno scontato tutta la pena in carcere.<br />
<br />
<br />
4. Interventi importanti possono adottarsi con urgenza e a costo zero.<br />
<br />
Per avere carceri più umane, in attesa di riforme di sistema, ci rivolgiamo a chi ha assunto responsabilità parlamentari, sottoponendogli la necessità di:<br />
<br />
<br />
a) prevedere l’ampliamento delle possibilità di accesso alle misure alternative, in particolare superando le presunzioni legali di pericolosità sociale (poste tra le altre dalle numerose norme sulla recidiva e dall’art. 58 quater ord. pen.) e riconsegnando alla magistratura di sorveglianza la responsabilità di valutare – caso per caso e senza automatismi spesso ingiusti – se un condannato possa scontare la pena attraverso percorsi alternativi al carcere;<br />
<br />
<br />
b) prevedere, per i reati che non siano espressione di particolare allarme sociale ed in concreto sanzionabili con pene non elevate, che gli autori vengano messi in carcere (in caso di rigetto delle richieste di misure alternative alla detenzione) soltanto se negli istituti vi siano posti disponibili rispetto alla capienza regolamentare o quantomeno tollerabile;<br />
<br />
<br />
c) rendere permanente la previsione legislativa di esecuzione presso il domicilio delle pene detentive non superiori ad un anno (ad oggi fissata dalla legge n. 199/2010 sino al 31.12.2013, con previsione temporanea… in attesa del piano carceri);<br />
<br />
<br />
d) adeguare gli organici della magistratura di sorveglianza, oggi incapace di rispondere tempestivamente alla domanda di giustizia, rafforzandone anche i poteri di vigilanza e la capacità di incidere effettivamente sulle situazioni di violazione dei diritti delle persone detenute.<br />
<br />
5. Gli investimenti indilazionabili<br />
<br />
<br />
La legge penitenziaria italiana è una delle migliori sul piano europeo. Ma quanto delineato dai testi normativi è smentito dalle applicazioni “sul campo”.<br />
<br />
<br />
I rapidissimi ritocchi normativi suggeriti dovrebbero essere affiancati da ulteriori iniziative, necessarie a garantire che la pena sia effettivamente votata a finalità di recupero del condannato alla società e ponga le condizioni affinché il reo, uscito dal carcere non ricada nel delitto.<br />
<br />
<br />
Ci limitiamo a segnalarne alcuni, ed in particolare l’adeguamento:<br />
<br />
<br />
<br />
a) degli organici del personale addetto agli Uffici Esecuzione Penale Esterna;<br />
<br />
<br />
b) degli organici del personale educativo e sanitario all’interno delle Case circondariali;<br />
<br />
<br />
c) degli organici del Corpo di Polizia penitenziaria;<br />
<br />
d) delle strutture carcerarie, in modo tale da garantire da un lato la separazione, pur prevista dalla legge e rarissimamente attuata nei nostri istituti penitenziari, tra detenuti in custodia cautelare e detenuti condannati con sentenza definitiva; e dall’altro lato la creazione di strutture specifiche e funzionali alle peculiari esigenze di particolari categorie di reclusi, come le detenute madri e i tossicodipendenti.<br />
<br />
L’appello che rivolgiamo alla Politica risponde ad un interesse diffuso della collettività.<br />
<br />
<br />
Il rispetto della dignità delle persone detenute misura la civiltà di un Paese.<br />
<br />
<br />
Un carcere che funziona attraverso la praticabilità di percorsi di reinserimento realmente assistiti e progettati, può restituire alla società persone che più difficilmente commetteranno altri reati.<br />
<br />
<br />
Un carcere a misura d’uomo rappresenta la migliore declinazione di quella richiesta di legalità che giunge dalla società e che si rivolge anche alle istituzioni; una richiesta che, come operatori, ci sentiamo in dovere di formulare pubblicamente.<br />
<br />
Magistratura Democratica - Associazione Antigone - Ristretti Orizzonti – Coordinamento nazionale dei Garanti dei detenuti.MD Toscanahttp://www.blogger.com/profile/03942695604405816017noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2751445376608593674.post-61431008224056298042011-03-21T14:37:00.000+01:002011-03-21T14:37:52.361+01:00TRIBUNALE MODENA - Organizzazione settore penale - Materiali e documentazione<a href="https://docs.google.com/leaf?id=0B6vMn3600Zn3MWI1YTczYWYtZDY4NS00YTdjLWEyNTAtZmQ5ZGI5YWMxMThm&hl=en">Scarica i materiali e la documentazione (4,27 MB)</a>MD Toscanahttp://www.blogger.com/profile/03942695604405816017noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2751445376608593674.post-6152118127495499762011-03-21T14:32:00.002+01:002011-03-21T14:36:53.035+01:00TRIBUNALE MILANO - Organizzazione settore penale - Materiali e documentazione<a href="https://docs.google.com/leaf?id=0B6vMn3600Zn3MjExMGI4M2ItNjZkMy00ZGRjLWE1ODEtODU0YWYwMjk3OTcx&hl=en">Scarica i materiali e la documentazione (1,11 MB)</a>MD Toscanahttp://www.blogger.com/profile/03942695604405816017noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2751445376608593674.post-46260776541202483452011-02-24T09:53:00.001+01:002011-02-24T09:54:39.323+01:00Una scelta di libertà: il testamento biologicoGiovedì 3 marzo 2011, ore 17,00 - Sala Luca Giordano - Palazzo Medici Riccardi - Via Cavour 1 - FIRENZE<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg22qp8a2tIEjhSONJNE6Zep6VdcbKbRrJ6JcPKReoGffl3p_tB0UGpgwT9UlF1VzLhrIJRDI-1DaQswkN4htY6WcSLqV7Ov8gOezr0_gXekFz-YLDCm3xZAir0FPqZjBV_T2SXbrWlITkR/s1600/locandina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" j6="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg22qp8a2tIEjhSONJNE6Zep6VdcbKbRrJ6JcPKReoGffl3p_tB0UGpgwT9UlF1VzLhrIJRDI-1DaQswkN4htY6WcSLqV7Ov8gOezr0_gXekFz-YLDCm3xZAir0FPqZjBV_T2SXbrWlITkR/s200/locandina.jpg" width="135" /></a></div>MD Toscanahttp://www.blogger.com/profile/03942695604405816017noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2751445376608593674.post-43850451345651979972011-01-31T12:54:00.002+01:002011-01-31T12:55:46.645+01:00Relazione del Procuratore Generale di Firenze Beniamino Deiddaall'inaugurazione dell'anno giudiiziario 2011 presso il Distretto di Corte di Appello di Firenze<br />
<a href="https://docs.google.com/viewer?a=v&pid=explorer&chrome=true&srcid=0B6vMn3600Zn3N2VjMGUxNGMtMWE0Yy00YTk0LWIzZTYtNjIzZjI4YWM4NzU1&hl=en">Leggi la relazione</a>MD Toscanahttp://www.blogger.com/profile/03942695604405816017noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2751445376608593674.post-39069536322188644212011-01-13T20:06:00.001+01:002011-02-08T14:54:46.722+01:00Tribunale di Firenze, decr. 22.12.2010 - Amministrazione di sostegno per trattamento di fine vita<a href="https://docs.google.com/viewer?a=v&pid=explorer&chrome=true&srcid=0B6vMn3600Zn3ZTAyNTRmNDctMjY3OS00MTMxLWFlY2YtNGVlZWZiMTAwNDE3&hl=en">Leggi il provvedimento</a>MD Toscanahttp://www.blogger.com/profile/03942695604405816017noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2751445376608593674.post-73659849805495887532011-01-13T10:37:00.000+01:002011-01-13T10:37:11.407+01:00Processo Civile Telematico - La collaborazione tra Stato e Regione per un processo civile più accessibile21 Gennaio 2011 ore 10.00 -18.00 - Auditorium Cassa di Risparmio di Firenze<br />
Via Carlo Magno 7 - Novoli (Firenze)<br />
<a href="https://docs.google.com/viewer?a=v&pid=explorer&chrome=true&srcid=0B6vMn3600Zn3NWFiNTMxZWQtOGEwMi00ODE0LTkyZDUtNGU2NjczYmViNzM4&hl=en">Programma</a>MD Toscanahttp://www.blogger.com/profile/03942695604405816017noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2751445376608593674.post-17780783504073452332011-01-10T17:47:00.001+01:002011-01-10T17:48:34.777+01:00Le case da consegnare ai Rom: la giustizia a tutela delleminoranze discriminateTribunale Milano, Prima Sezione Civile, ord. 20 dicembre 2010<br />
<a href="https://docs.google.com/leaf?id=0B6vMn3600Zn3MjBlMGYwNTktMmY2Yy00YzI1LTlhOWQtY2ZlZmZkYmY2ZjQ2&hl=en">Leggi l'ordinanza</a>MD Toscanahttp://www.blogger.com/profile/03942695604405816017noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2751445376608593674.post-13459747795616570832010-12-20T21:34:00.002+01:002011-01-10T17:49:23.867+01:00AGEMDA MD 2011<a href="https://docs.google.com/viewer?a=v&pid=explorer&chrome=true&srcid=0B6vMn3600Zn3Y2Q5MmYzNTgtOTY1ZC00NDQxLWFkZTAtNWM5N2JkOGY1OGQx&hl=en">Presentazione</a><br />
Per maggiori informazioni contattare Luca Minniti, Giudice del Tribunale di Firenze, luca.minniti@giustizia.itMD Toscanahttp://www.blogger.com/profile/03942695604405816017noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2751445376608593674.post-85646637091293548872010-11-06T11:44:00.001+01:002010-11-06T11:46:01.910+01:00I costi economici e sociali dell’illegalità: mafie, corruzione, usura e racketVenerdì 19 novembre 2010, ore 15,30<br />
Firenze Fortezza da Basso, Sala dell’Arco<br />
<a href="https://docs.google.com/fileview?id=0B6vMn3600Zn3ZDFlZjZmOTktYzdjYy00NTRiLTgwMjAtZjk3N2U0NTNiZjlm&hl=en">Locandina</a>MD Toscanahttp://www.blogger.com/profile/03942695604405816017noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2751445376608593674.post-24212326208919763252010-11-03T11:41:00.001+01:002010-11-03T11:47:51.713+01:00Relazione di Beniamino DEIDDA al Congresso di MD a Napoli 29 ott.-1 nov.2010<a name='more'></a><div style="text-align: justify;">Questo congresso trova la sua ragione nella recente sconfitta elettorale. Una sconfitta che molti hanno definita bruciante. E’ stato giusto chiedersi nel precongresso quali siano state le cause della sconfitta. Ho letto in proposito molte analisi, alcune delle quali acutissime. Ma la varietà delle risposte è stata notevole: si è sostenuto tutto e il contrario di tutto. </div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;">Insomma, alla fine di corpose letture della nostra lista ho concluso che la vera ragione della nostra sconfitta elettorale è, come direbbe il signor di Lapalisse, che abbiamo preso pochi voti. Scusate se sdrammatizzo, ma ormai le elezioni sono passate e bisogna andare oltre. E’ certamente importante capire le ragioni per cui abbiamo perso. Non è stata la prima volta. Chi ha memoria ricorderà altre sonore batoste elettorali, anche più gravi di questa. Ma il problema, dopo ogni sconfitta, non è quello di contare quanti siamo, ma di capire dove andiamo. Altre volte l’abbiamo fatto e, sembra, con qualche successo.</div><div style="text-align: justify;">Ora invece nella nostra corrente sta avvenendo un fatto curioso. In passato quando si incontrava un collega, non veniva in mente a nessuno di chiedersi a quale corrente dell’Associazione appartenesse. Ora invece, quando incontro un collega di MD, della nostra corrente, vengo assalito da atroci dubbi: sarà un efficientista? sarà un identitario? E cerco nei suoi discorsi un segno, una traccia che mi faccia capire se è amico di un amico di Cascini o se va a pranzo con Beppe Santalucia. Per parte mia, per evitare illazioni, confesso che vado regolarmente a pranzo con un amico intimo di Beppe Cascini. Quando siamo di buonumore invitiamo anche la Paola Belsito, che notoriamente non ha amici. Infine qualche volta la sera chiamo al telefono Livio Pepino, così mi metto a posto la coscienza.</div><div style="text-align: justify;">Converrete, cari colleghi, che questa non è vita. Se vogliamo davvero capire dove andiamo, occorre partire da un dato certo. Dentro MD non siamo tutti di un’idea. Abbiamo differenti visioni della politica e delle istituzioni, diverse idee sulla giurisdizione e perfino sull’organizzazione dei nostri uffici. Ma questa è la nostra ricchezza. Una ricchezza che inspiegabilmente disperdiamo in contrapposizioni e personalismi, con una conflittualità che non sempre trova la sua ragione nella differenza delle posizioni ideali e politiche. Questo rischia di dividere la corrente senza alcuna necessità. I personalismi in passato non hanno mai prevalso, neppure quando coloro che avevano visioni diverse -e quale diversità!- si chiamavano Marco Ramat, Generoso Petrella e Pino Borrè. Che i personalismi prevalgano oggi, mi sembra un pessimo segno.</div><div style="text-align: justify;">Dinanzi a noi c’è una grave questione di metodo; abbiamo bisogno di un diverso stile quando ci confrontiamo. Lo stile che preferisco è quello di un confronto schietto, anche aspro, senza diplomazie e senza sconti, capace di pervenire a conclusioni che, una volta adottate, tutti si impegnano lealmente ad attuare. Quando ci sono lealtà ed amicizia, gli scontri tra persone per bene lasciano sempre qualcosa di buono, anzi di prezioso, e un senso fortissimo di solidarietà.</div><div style="text-align: justify;">Non sempre negli ultimi tempi ci siamo attenuti a questi canoni lineari e responsabili. Accennerò solo ad uno dei modi, per me sbagliati, di confrontarci. </div><div style="text-align: justify;">Intendiamoci, dare della “vecchia ciabatta” a me o a Palombarini lo trovo fisiologico. E’ l’alternarsi delle generazioni e poi la parola ciabatta evoca un’atmosfera familiare e pacifica che non mi dispiace. Trovo invece spiacevole che a coloro con i quali non ci si trova d’accordo, su questioni anche importanti, si dica, come è capitato, che vogliono svendere il patrimonio ideale di MD. Si tratta di una sciocchezza che non ha nessun riscontro nella realtà. Il patrimonio di MD non si svende per la ragione essenziale che nessuno lo vuole comprare. E nessuno lo compra per la semplice ragione che il patrimonio di MD fa paura. Fa paura a questa politica e a questa maggioranza, perché , come dice nella sua elegante prosa il nostro capo del Governo, siamo un’associazione a delinquere di magistrati rossi, e soprattutto di PM che vogliono sovvertire i risultati elettorali. Dunque non c’è il pericolo di nessuna svendita. C’è invece il pericolo che noi sottovalutiamo questa inconciliabilità tra il nostro modo di essere e di operare e una massa di benpensanti che da 15 anni mantengono al governo un signore ricchissimo impegnato a cambiare i connotati dello Stato di diritto e a sbarazzarsi della Costituzione repubblicana.</div><div style="text-align: justify;">E qui credo che tocchiamo il cuore della risposta alla nostra domanda:dove vogliamo andare, cosa dobbiamo fare. Io non credo che tra di noi sia molto diffusa l’ingenuità di pensare che in questo momento possiamo essere solo una corrente dell’ANM o addirittura che l’ANM debba privarsi delle correnti. Certo è fondamentale che noi stiamo nell’ANM e che dentro l’Associazione facciamo ciò che hanno fatto benissimo Elena Paciotti o Edmondo Bruti Liberati (per citare i due esempi più luminosi dell’azione associativa che ci ha fatto riscuotere consensi sia dentro che fuori dall’Associazione). Ma MD non può svolgere solo questo fondamentale ruolo associativo. Occorre oggi più che mai farsi carico di un compito che è sempre stato nel nostro orizzonte.</div><div style="text-align: justify;">Raramente ho vissuto periodi in cui la presenza di MD in questo paese mi sia parsa più necessaria; la presenza, cioè, di un soggetto capace di custodire le istituzioni, di tener ferma la barra della Costituzione, di ritessere la tela del senso dello Stato. Di un soggetto capace di rimediare ai guasti prodotti da un populismo ignorante e autoritario. Per 15 anni l’immagine della magistratura è stata infangata dalle accuse di complotto, di parzialità e di persecuzione per fini politici che non trovano l’eguale in nessun paese di civiltà avanzata. Per 15 anni le istituzioni sono state usate come uno scendiletto da chi ha il potere. Insieme a questo sfascio è cresciuta la corruzione che pone al paese e all’intera magistratura una grave questione di moralità pubblica, alla quale nemmeno noi siamo del tutto estranei. </div><div style="text-align: justify;">Una politica priva di un robusto senso delle istituzioni non potrà rimediare da sola a questi guasti.</div><div style="text-align: justify;">C’è bisogno di un soggetto collettivo di intellettuali che, senza arroganza e senza presunzione, mostri come una concezione patrimoniale dello Stato e delle istituzioni attenta ai fondamenti della società civile, che denunzi con decisione le illegalità e gli strappi allo stato di diritto, che sappia indicare le soluzioni giuridiche in linea con i valori della Costituzione.</div><div style="text-align: justify;">Per fare questo MD dispone di un formidabile strumento: la giurisprudenza. Dobbiamo tornare ad occuparci innanzitutto della nostra giurisprudenza sui temi cruciali delle libertà e dei diritti fondamentali. Vedo pronunzie di colleghi, anche di MD, che sono stanche, svogliate, inadeguate a cogliere le novità e soprattutto insufficienti a rimediare al gravissimo attacco che viene portato ai diritti fondamentali e all’eguaglianza dei cittadini. Dobbiamo abbandonare l’illusione che solo noi di MD abbiamo la capacità di rinnovare la giurisprudenza. Non è vero. Sono tanti i colleghi che dentro correnti diverse dalla nostra mostrano rigore nella difesa dei diritti essenziali, capaci di non piegare la schiena e di dire no ai potenti. Recenti ricerche scientifiche hanno accertato che il DNA dei colleghi di MD presenta impressionanti analogie con quello dei colleghi di altre correnti. Non c’è dunque nessuna ragione che giustifichi atteggiamenti autoreferenziali, spocchiosi o arroganti. E necessario anzi radunare intorno a noi tutti i colleghi di buona volontà con i quali si possa organizzare una intelligente resistenza allo sfascio che avanza. </div><div style="text-align: justify;">E poi dobbiamo tornare ad occuparci della giurisprudenza altrui, sottoponendola a critica rigorosa, sollevando un dibattito ampio sui tanti casi di giustizia negata e sulle storture contenute nelle sentenze, che è cosa diversa dall’attacco personale nei confronti dei giudici che hanno scritto le sentenze. Sarà questa la miglior risposta agli attacchi che vengono portati alla nostra indipendenza.</div><div style="text-align: justify;">Il quadro che abbiamo davanti è sempre più fosco. Sta per essere varata la riforma della giustizia, che vedrà la fine della giurisdizione come l’abbiamo conosciuta dal dopoguerra in poi. I PM, sottomessi all’esecutivo, stanno per diventare il braccio disarmato della polizia e i giudici stanno per ricevere solo quei processi che passerà il convento governativo. Le carceri scoppiano come non mai. I problemi dell’immigrazione e della convivenza premono sempre di più alle porte dei nostri Tribunali. Le grosse imprese approfittano della globalizzazione per minacciare i diritti individuali dei lavoratori che sembravano ormai acquisiti fin dallo Statuto dei lavoratori. L’arretrato degli uffici giudiziari è diventato ingestibile e senza rimedio. La risposta alla domanda di giustizia è sempre più flebile ed inadeguata. Cosa deve succedere ancora per capire che il ruolo di Magistratura Democratica è sempre più necessario, se vogliamo continuare ad essere uno stato di diritto, anzi uno stato di diritti?</div><div style="text-align: justify;">In questa battaglia la politica, pur essenziale, non basta, occorre che un gruppo organizzato di magistrati come noi raccolga consensi tra i colleghi e la società civile facendo una battaglia che richiede coraggio e chiarezza lungimirante.</div><div style="text-align: justify;">Questo è il lavoro che ci attende. Per farlo bene abbiamo bisogno della pluralità delle idee, come condizione essenziale perché sia fecondo. Molti lamentano che abbiamo idee diverse su questioni essenziali. Ma questa non è solo la nostra ricchezza, è anche la nostra fortuna, ciò che ci permette di stare dietro ai tempi e alle sfide nuove. Altri sostengono che questo ruolo di MD non viene capito dai giovani che hanno scarsa attenzione alle questioni della moralità pubblica o al destino delle istituzioni. Perciò molti, si dice, evitano di avvicinarsi a noi e sono più sensibili al richiamo di altre correnti più attente, magari con un’ottica corporativa, alle condizioni di lavoro dei magistrati. Credo che dovremmo occuparci seriamente, come del resto già facciamo, delle condizioni in cui i colleghi lavorano e, ancor più, dell’organizzazione degli uffici. Ma tutto questo ha senso se è chiaro che cosa intendiamo fare nei nostri uffici e quali sono gli obiettivi che vogliamo assegnare al nostro lavoro. Lasciatemi dire che, a volte, abbiamo dei giovani un’idea che assomiglia alla caricatura delle giovani generazioni. Non credo sia vero che i giovani non colgono le questioni di fondo o i valori in gioco. Io non li credo dei deficienti incapaci di cogliere le differenze tra Caliendo e Bruti Liberati o tra Cosimo Ferri e Livio Pepino. Molti giovani anzi le colgono benissimo e per opportunismo o per una pretesa apoliticità del magistrato ci evitano. Ricordo in passato giovani che prima di entrare nella mia stanza si sinceravano che il corridoio fosse deserto. Oggi abbiamo fatto qualche passo avanti, ma non tanti da impedire che qualche giovane si ritragga di fronte al rigore dell’impegno che noi chiediamo. Non è un buon motivo per evitare di indicare loro con chiarezza le cose in cui crediamo, specialmente se saranno accompagnate dall’esemplare professionalità di chi le propone e da una tensione civile capace di conquistare i migliori di loro.</div><div style="text-align: justify;">Ma tutto questo ha bisogno di un progetto, un nuovo grande progetto di MD, utile per i vecchi e soprattutto per i giovani. Molti spunti convincenti di un nuovo progetto li ho colti nel documento di Borraccetti, Cassano e Vigorito che per nostra fortuna ci rappresentano al C.S.M.. Insieme ad altri spunti che verranno dal Congresso potranno costituire la robusta base del rilancio di MD nella magistratura e nella società.</div><div style="text-align: justify;">Dicevo che la diversità delle idee e delle convinzioni è la linfa che consente l’elaborazione migliore delle nostre linee d’azione. Non abbiamo bisogno di unanimismi o di compromessi. Abbiamo bisogno invece di un progetto che sia la sintesi alta delle nostre differenti elaborazioni. Ad esso ci atterremo senza provocare scissioni o spaccature che in questo momento sarebbero un vero regalo per questa politica e per questa maggioranza di governo.</div><div style="text-align: justify;">Coltiviamo dunque i nostri dissensi, senza personalismi, confrontandoci sul merito delle cose. </div><div style="text-align: justify;">Ma c’è una cosa, una sola, su cui non potremo avere diverse opinioni. I magistrati di questo paese hanno un grande potere: possono incidere sulla libertà dei cittadini, possono decidere dei loro beni, possono influire sul destino delle persone. Un potere grande e terribile. E’ bene chiedersi a vantaggio di chi questo potere debba essere esercitato. A questa fondamentale domanda la nostra risposta è sempre stata una: a vantaggio di quelli che non hanno altra forza che quella del diritto. Ed abbiamo sempre pensato che il compito di “rimuovere gli ostacoli” spetti a ciascuno di noi.</div><div style="text-align: justify;">Per l’ultimo dei barboni che domani dovrò giudicare, per l’extracomunitario che dovrà comparire in udienza, il capoverso dell’articolo 3 della Costituzione suona così: è compito del giudice Deidda rimuovere gli ostacoli che, limitando di fatto, ecc. Abbiamo sempre sentito che questa era, anzi è, l’unica lettura che garantisca una giustizia davvero eguale per tutti. Le idee di giustizia e di eguaglianza sono antiche come le montagne. E’ questo desiderio di giustizia e di eguaglianza che ci ha tenuti insieme fino ad oggi. Continuerà a tenerci uniti anche per il futuro.</div><div style="text-align: right;">Beniamino Deidda</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div>MD Toscanahttp://www.blogger.com/profile/03942695604405816017noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2751445376608593674.post-79908396386783660622010-11-03T11:39:00.001+01:002010-11-03T11:40:16.163+01:00Proiezione film "Il sangue verde" - Perignano (PI) 6.11.2010<a href="https://docs.google.com/fileview?id=0B6vMn3600Zn3MmNlOGM3ODEtOGQ5MC00OTlhLTg4YzctMGE0NDcxYTkwYTM5&hl=en">Locandina</a>MD Toscanahttp://www.blogger.com/profile/03942695604405816017noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2751445376608593674.post-38685580418969501492010-10-07T23:37:00.001+02:002011-02-08T14:55:37.744+01:00TRIBUNALE DI FIRENZE - ORDINANZA 6 SETTEMBRE 2010Questione di legittimità costituzionale dell'art. 4, comma 3, della Legge 19 febbraio 2004, n. 40 (divieto del ricorso a tecniche di procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo).<br />
<a href="https://docs.google.com/fileview?id=0B6vMn3600Zn3OTUyMGYzYjAtNTUzNy00YTQ1LWE5OGUtYjA3ODNjMDA1Y2M4&hl=en">Leggi l'ordinanza</a>MD Toscanahttp://www.blogger.com/profile/03942695604405816017noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2751445376608593674.post-2515687392158003502010-08-26T15:46:00.007+02:002010-10-24T23:02:22.479+02:00LA PROTEZIONE INTERNAZIONALE DELLO STRANIERO<div style="text-align: justify;">Seminario di formazione per avvocati, aperto agli operatori interessati</div><div style="text-align: justify;">Firenze, 15 ottobre 2010 - ore 9.30-19.00</div><div style="text-align: justify;">Università degli Studi di Firenze</div><div style="text-align: justify;">Polo delle Scienze Sociali</div><div style="text-align: justify;">Via delle Pandette, 35 – Ed. D4 Aula 1.02 </div><div style="text-align: center;"><a href="https://docs.google.com/fileview?id=0B6vMn3600Zn3ZTkyOWRmMTAtZGZiMC00ZDc5LWJhZmMtOWI3YjdlNmY2M2M4&hl=en">Programma</a></div>MD Toscanahttp://www.blogger.com/profile/03942695604405816017noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2751445376608593674.post-31836051131743179572010-03-17T16:26:00.013+01:002010-08-26T15:50:09.041+02:00LAVORO E IMMIGRAZIONE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div>Firenze, 9 aprile 2010, ore 14,30-19,00<br />
ALTANA DI PALAZZO STROZZI - PIAZZA STROZZI<br />
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<a name='more'></a><br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLtX4m5e8DLQ0fn_Gmjh49-l2-cQJrh1-Dfie1SfP0o4nPSYaxT7Si5TT_corfvxPPG0Loh-DKPWRxv_ASmVikf5zhgJ2g-aZyXELbc1YUg5xa6ZltYKO1xoeMjhYAz_KluHThqQ2NtRng/s1600-h/locandina_35x50.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLtX4m5e8DLQ0fn_Gmjh49-l2-cQJrh1-Dfie1SfP0o4nPSYaxT7Si5TT_corfvxPPG0Loh-DKPWRxv_ASmVikf5zhgJ2g-aZyXELbc1YUg5xa6ZltYKO1xoeMjhYAz_KluHThqQ2NtRng/s320/locandina_35x50.jpg" vt="true" /></a></div>MD Toscanahttp://www.blogger.com/profile/03942695604405816017noreply@blogger.com